lunedì 4 settembre 2023

Piccola molesta editoria

Quando si vantano le virtù della piccola editoria schiacciate dagli elefantiaci passi dei grandi editori, ho sempre percepito, per dirla con Totò, puzza di abbrucicaticcio.

Un grande editore è un soggetto commerciale a pieno titolo, fin qui immagino tutti d'accordo. Perciò deve fare tornare i conti, cosa che non di rado avviene trattando i libri come Buondì Motta, Piumoni Bassetti, Pasta del Capitano. Scegliete voi un paragone a piacere. Ma una volta raggiunti gli utili prefissi il grande editore può concedersi anche lussi antieconomici, o meglio para-economici come fa Mondadori pubblicando Europe Central di William Vollman. Un romanzo inserito a catalogo secondo logiche non immediatamente di profitto.

I piccoli editori, come per altro i piccoli librai, in un'epoca in cui le competenze linguistiche vanno precipitando con progressiva e inarrestabile tendenza, mi appaiono invece dei moderni Don Chisciotte: li apprezzo moltissimo per le stesse ragioni per cui, intimamente, ne diffido. Dietro i graziosi nomi che si danno intravedo infatti in molti casi – e sottolineo molti, non tutti, la materia è sdrucciolevole – dei benestanti che vogliono dare un senso nobile e puro alla loro vita, essere dalla parte giusta che è quella della Cultura con la c maiuscola, sebbene non più con la kappa. Ma insomma fuochino.

È un fatto che se hai bisogno di soldi vai a fare le pulizie o a tinteggiare gli appartamenti, non fondi una casa editrice o apri una libreria. Premessa da integrare con la precisazione che la disponibilità economica non rappresenta un'onta, e se invece di spendere il proprio denaro al Billionaire lo si impiega per scovare talentuosi esordienti o, come fece Giangiacomo Feltrinelli (un altro ricco che voleva convertire l'oro in piombo), per fare tradurre Il dottor Zivago, tanto di cappello. Diciamo che diversamente dall'epoca di Feltrinelli è ora divenuto un esercizio vagamente autolesionistico, ciò che Hegel avrebbe definito coscienza infelice, da cui a volte scaturiscono progetti virtuosi difficilmente partoribili in una condizione di stenti.

Il messaggio che ho ricevuto questa mattina su Messanger da tale Corpo 11, piccolo editore di Vattelapesca, non ho approfondito, mi ha però fatto tornare alla mia diffidenza iniziale. Lo trascrivo per rendere tutto più chiaro. Certo, è un'induzione, non una deduzione, e dunque libero ciascuno di trarre la morale che crede.

Ore 8.12, squittio dello smartphone e seguente messaggio nella casella Messanger: "Salve, molto lieti di conoscerVi! "Corpo 11" è una casa editrice indipendente dedita esclusivamente alla pubblicazione delle opere di Manuel Omar Triscari, poeta, narratore e saggista siciliano di stanza in Torino. L'unica casa editrice al mondo che pubblica le opere di un solo autore! Il catalogo della casa editrice "Corpo 11" e i collegamenti agli altri canali sono reperibili al seguente link: https://linktr.ee/corpo11edizioni. Per qualsiasi informazione su ordini e sconti non esitate a scriverci: corpo11edizioni@gmail.com. Cordialità."

Mia risposta: "Peccato che Messanger non sia un supermercato."

Corpo 11: "E chi lo dice?"

Io: "Non peggiori la situazione se non vuole essere segnalato come spamming e vedersi bloccato il profilo."

Corpo 11: "Non credo sia possibile."

Io: "Ok, allora proviamo."

Corpo 11: "Se questo riesce a colmare la frustrazione da micropene faccia."

Nessun commento:

Posta un commento