Il
nome è vagamente buffo, quasi goliardico: Principio di Peter. Ma
nasconde una tesi estremamente arguta, del
genere di quella, assai più nota, che passa sotto
la sigla di Legge di Murphy. Nel
caso del Principio di Peter viene descritta la dinamica
sottesa alle carriere lavorative, specie quelle che si
realizzano nelle grandi strutture piramidali. Secondo l'autore,
lo psicologo canadese Laurence
J. Peter, che sintetizzò il suo pensiero in un pamphlet del 1969,
lo sviluppo professionale avviene nel seguente modo. Una
persona viene assunta, è brava, ottiene risultati utili anche ad
altri, e viene così promossa a livelli gerarchicamente superiori,
arrestandosi solo quando gli viene assegnato un
ruolo per il quale si mostra inadeguata. A quel punto, però,
anche se il nuovo compito viene svolto malamente e con scarsa o nessuna
competenza, lo sventurato non può più essere retrocesso allo step precedente –
dove appunto eccelleva – e si ferma dunque lì: in una posizione in cui,
per lo più, fa danni. Con una felice intuizione linguistica, tale livello
viene chiamato soglia di incompetenza.
Mi
capita di pensare di tanto in tanto a questa curiosa
teoria. Specie quando mi sottopongo a un
trattamento cosiddetto olisitico, e
mi succede di frequente. I terapeuti olistici, almeno
quelli che conosco io, sono quasi sempre persone molto capaci, preparate,
perfino virtuose nel loro ambito particolare. Il guaio è che i limiti di questo
ambito non gli bastano, e anche loro provano a salire di gradino, come
"l'uselin della comare" che "un po' più in su volea volare…
" Si convincono, ad esempio, di essere dei fini psicologi - senza
ovviamente avere mai studiato psicologia -, o dei maestri spirituali e di vita.
Ti ammorbano quindi con interpretazioni psicoqualcosa, consegnandoti, con
uguale gesto nonchalante, delle autentiche perle di filosofia spicciola
(perlopiù di matrice esoterica e orientaleggiante) che rimanderesti
volentieri al mittente.
Ma
non lo puoi fare perché è questa la soglia di incompetenza che
da soli si sono assegnati, e che i loro numerosi diplomi alla parete puntellano
con minaccioso zelo, alla maniera di tanti soldatini schierati sugli
spalti di forte Apache. Puoi solo annuire mestamente con la testa, come il
bambino alla ramanzina del parroco.
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