Trovo la notizia contenuta nell’immagine sul web, è oggetto di un divertito
passaparola tra gli utenti dei social – ma qualcosa mi dice che non abbia
ancora terminato il suo corso, ci saranno, verosimilmente, molti altri passaggi
di testimone. Ciò perché non siamo più abituati a un mondo del genere, dove ci
si azzuffa per la critica kantiana alla ragion pura invece che per la
determinazione di un confine tra due stati!
Tocca però aggiungere che le pistole scaccia cani (di
cui parla il testo) sono quelle che non sparano, fanno solo bum bum e i cani
via come razzi, ma nessun proiettile li insegue per lacerarne le carni. Un facciamo finta che,
insomma, da abbinare a un cappellaccio da cowboy nel giorno di Carnevale.
Mi piace dunque credere che a ferire
uno dei due contendenti siano state le parole stesse, che, tanto più quando il
diverbio sia filosofico, sono come recita un famoso adagio spade. L'esempio potrebbe essere preso per la risoluzione dei conflitti, Putin e Zelensky
che si affrontano con interpretazioni di Aristotele e Schopenhauer. In fondo era
già tutto prefigurato in un vecchio film di Nanni Moretti, qui la sequenza.
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