domenica 24 luglio 2022

Bravo Brunetta!

“Mi dicono tappo o nano e ho sofferto e continuo a soffrire per questo, ma per fortuna ho le spalle larghe perché ho fatto molte cose: il professore universitario, il parlamentare anche europeo, sono stato ministro due volte. Io sono responsabile delle mie idee e di quello che faccio, non della mia altezza."

Le parole nel virgolettato appartengono a Roberto Brunetta, vengono in risposta a un post su Instagram di Marta Fascina che gli dava esplicitamente del traditore e implicitamente del nano, con la canzone "Un giudice" di Fabrizio De Andrè ad accompagnare il testo con malizia. Anche Brunetta, per Fascina, avrebbe dunque "il cervello troppo vicino al buco del culo".

Fino a poco tempo fa oggetto delle stesse sarcastiche frecciate era l'attuale compagno della deputata forzista, ed era un genere di ironia (ironia?) che non mi piaceva neppure allora; con la differenza che Berlusconi è nano in senso lato, in realtà è semplicemente basso, un metro e sessantotto o giù di lì, mentre Brunetta lo è in senso proprio.

Così è troppo facile.

Sarebbe come dire a Bocelli "fa balà l'och" (espressione milanese che significa guardati in giro, sveglia!) oppure a Zanardi che se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata la sua, di nonna.

No, sono cose che non si dicono; e non mi si risponda che la satira è sempre stata cattiva. Perché la satira sì, un po' cattiva lo può e forse deve essere, ma nel mettere a fuoco e ingigantire - per rendere evidente - un tratto del personaggio satireggiato che ha una ricaduta politica o più estesamente sociale, configurandosi quale vizio.

Ora mi si deve spiegare - e lo chiedo anche a Grillo, Benigni, Crozza ecc., tutte persone che nella loro satira sono spesso scivolate dalla sostanza alla forma, e quella del corpo è la più facile da centrare - quale vizio politico o sociale si celi nel non raggiungere il metro e cinquanta...

Nella retorica classica veniva chiamato "argumentum ad hominem": colpire la persona in luogo delle sue idee. E già allora era considerata una degenerazione del discorso.

A scanso equivoci, non sono diventato di destra e neppure un virtuoso corifeo del politicamente corretto; continuo inoltre a pensare che Brunetta sia un politico modesto e un uomo spesso aggressivo e prevenuto. Ma in questo caso ha pronunciato parole di nitida bellezza e alto valore civile. E sono felice di potergliene rendere merito.

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