sabato 6 luglio 2024

Segni

Ho un amico, di due anni più vecchio di me, con cui condividiamo questo nome sempre più inusuale, da sagrestano: Guido. Il mio amico Guido (che non fa il sagrestano ma il rappresentante di commercio) ha una moglie e una figlia e una cagnetta meticcia molto simpatica. Quando la sera rientra dai suoi giri in auto per lavoro, ritrova, immagino con piacere, moglie, figlia e cagnetta molto simpatica. Le sue femmine, insomma. In casa c'è anche un televisore.

Ho visto un film su Netflix, mi dice ogni tanto il mio amico Guido. Che film hai visto? gli chiedo. Non lo so, c'era Nicholas Cage, il titolo non lo conosco, decidono le femmine cosa vedere, e da ciò deduco un'attiva partecipazione del cane. Il cane precedente che viveva con me, Peppa, aveva una predilezione per i cartoni animati di Willy Coyote e per i programmi di Licia Colò.

Mi viene in mente la fortunata saga di Paolo Villaggio, dove il potere di incidere sul mondo del ragionier Ugo Fantozzi – in tutto il resto negletto – si limita alla piena sovranità sul telecomando della tivù, da accompagnarsi a frittatona di cipolle, Peroni ghiacciata e rutto libero in occasione del Campionato mondiale di calcio; per l'europeo immagino una via di mezzo: frittatina, birra tiepida e scoreggine silenti. Ma è sempre ben saldo tra le sue mani il telecomando.

In ogni caso, il mio amico, l'ho già detto, si chiama Guido e non Ugo, un altro nome da sagrestano. Sarà forse per questo che percepisco i due episodi in continuità, figurandomi il passaggio di consegne del telecomando (dal pater familias alle donne di casa) come il testimone ceduto dagli atleti nella staffetta 4x100. Se invece fosse un film di Roberto Rossellini, Viaggio in Italia mettiamo, che Guido si sorbisce giudizioso senza chiedere conto alle femmine di cosa sta guardando, si tratterebbe di un correlativo oggettivo. Così, forse un segno dei tempi...

( Ps - prevengo i classici commenti social: non ho nessuna morale al riguardo, nessuna nostalgia patriarcale o fantasia matriarcale. Non penso a nulla. Prendo solo atto, con un sorriso.)

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