mercoledì 17 agosto 2022

Prima di diventare buoni

Alla fine degli anni Ottanta un mio zio ricco mi regalò uno dei primi videoregistratori, che lui aveva sostituito con un modello più bello. C'era anche la videocamera. Per collaudarla, io e il mio amico Vitto (conosceva a memoria tutte le canzoni di Vecchioni, ma non imbroccava una nota) pensammo a cosa farci...

Un film? Troppo difficile e costoso. Un documentario? Fuochino. Ci voleva però qualcosa di ancora più semplice. Un'intervista, ecco! Ma chi intervistiamo?

In casa c'erano dei baffi finti, residuo di un qualche remoto carnevale, e così Vitto se li mise. Guardandolo gli dissi: "Mi ricordi qualcuno..." Vecchioni?" fece lui con un lampo nello nello sguardo. "No, Clay Regazzoni."

Si trattava di un famoso pilota di formula uno svizzero, si muoveva su una sedia a rotelle dopo un incidente nel corso di una gara. Sempre sorridente col suo cappellino da baseball, non si era lasciato abbattere dalla tragedia; quel genere di persone che ti invitano ogni volta che fanno una grigliata, se abitate vicino. Aveva un marcato accento ticinese, più tardi l'avremmo ritrovato nelle gag di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Perfetto, allora facciamo un'intervista a Clay Regazzoni. Io filmo e faccio le domande, e Vitto, con baffoni neri, cappellino preso con i buoni Agip e un cuscino sotto le gambe per farle prendere inermi dalla sedia, così da mimare l'infermità celata da un plaid posato sulle ginocchia, risponde con la cantilena del poliziotto Uber, quando dice "di brutto brutto brutto".

Si va ovviamente a braccio. Domande senza mordente, risposte che intendono essere spiritose e non lo sono, per un po' andiamo avanti a questo modo. E comunque la videocamera sembra funzionare alla perfezione.

A un certo punto Vitto si accende una sigaretta, io lo rimbrotto: "Ma cosa fa, Regazzoni, non sa che in televisione è vietato fumare!" E lui sistemandosi i baffi che gli stavano cadendo di lato, mi raccomando immaginatevi sempre la cadenza di Uber, o se preferite del signor Rezzonico o dello stilista Gervasoni: "Non cammino, ma fumo un casino..." 

Questo per dire come era il mondo prima di diventare tutti buoni.

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