martedì 28 settembre 2021

Paragone rionale


Il caso Morisi. Ciò che leggo mi pare si concentri su un particolare: si drogava, e cedeva ad altri la Gbl, o Ghl, la cosiddetta "droga dello stupro". Il primo aspetto a me appare del tutto irrilevante – drogarsi non è motivo di biasimo, né di virtù –, mentre sul secondo si potrebbe discutere; se la sostanza veniva venduta è un reato penale. Ciò che a me ha colpito non è però ancora questo.

L’episodio mi ha ricordato gli avventori del bar Corona, sta proprio sotto casa mia. La mattina sono già lì con un bianchino in pugno, uno in particolare, si chiama Graziano, quando passo mi saluta sollevando il calice in segno di brindisi. Insomma, avrete capito che Graziano mi è molto simpatico.

Ma se entrando al bar Corona, non lo faccio spesso e ordino sempre un caffè corretto grappa, Graziano cominciasse a dirmi: “La grappa, nel caffè: ma non ti vergogni? Alcolista, scarto umano, quelli come te dovrebbero schiaffarli in galera, e poi buttare via la chiave…” Ecco, se mi dicesse così Graziano non mi starebbe più tanto simpatico.

E così Luca Morisi, che, fuori dal perimetro rionale del paragone, ora mi sta sui coglioni ancor più di quanto già non mi stesse prima, quando rilanciava le sceriffate di Salvini contro i (presunti) drogati. Lui e il suo cazzo di algoritmo “Bestia”!

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