mercoledì 1 settembre 2021

Eros e Thanatos

È sempre interessante osservare al lavoro la figura retorica della similitudine. Proviamo, ad esempio, ad applicarla alle tesi di Diego Fusaro sul Covid, per cui la pandemia rappresenta l'estremo inganno del neo-turbo-finanz-capitalismo – le sue collane aggettivali ricordano gli attributi dei dirigenti in Fantozzi: Gran Farabutt Lup Mannar ecc. In sintesi, procurando vantaggio alle case farmaceutiche, il Covid deve per forza essere un artefatto, e cioè un evento privo di una sostanza propria (fatto) al netto della sua subdola intenzione (arte). Ma se una cosa, per la semplice e unica ragione di generare profitti, è solo l’ombra del soggetto economico che ne trae vantaggio, o portando il ragionamento alle sue logiche ed estreme conseguenze: non esiste fuori dall'orbita del beneficiario (per Fusaro il caso non esiste), allora devono esserlo tutte. È appunto il principio della similitudine, che sta alla base del sillogismo. Prendiamo la morte. La morte è una bugia creata per ingrassare le multinazionali della sepoltura, mi appare evidente. Oppure l'amore, ah l'amore, questa subdola invenzione dei fioristi. Cacciatevelo dunque ben in testa, amore e morte non esistono! Parola di filosofo. 

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