Pensavo. Ripetere, allo sfinimento, a chi ha deciso di
vaccinarsi che "ancora non conosciamo gli effetti a lungo termine"
(in realtà non conosciamo gli effetti a lungo termine di quasi tutto, troppe
variabili si sovrappongono nel tempo), equivale a rimproverare i pompieri che
sono accorsi sulle macerie di Ground Zero per essere stati avventati. Potevano
aspettare un po' prima di intervenire, cinque o sei anni come minimo, cos'è
tutta questa fretta, le sirene che fanno ululare i cani, quando nemmeno loro
conoscevano i potenziali effetti tossici a cui andavano incontro.
Certo, io che ho prestato il mio deltoide a una siringa indolore, zac zac, doppia dose di Pfizer e nessun effetto collaterale, non pretendo di essere equiparato a quel manipolo di eroi. Ma nemmeno sono disposto a sentire le rampogne di chi ha quale unico orizzonte civile il proprio ombelico – sì, sto parlando dei no vax, ni vax, boh vax o come volete chiamarli – per avere fatto almeno una volta nella vita il mio dovere di persona che vive all'interno di una comunità, così contribuendo a parare anche il loro preziosissimo buchino al centro della pancia. Ma pure quell'altro che sta dietro e con cui inizio a sospettare ragionino, e che cavolo!
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