mercoledì 15 ottobre 2025

Comparazioni (mi ricordo 58)

Mi ricordo di quel cosino rosa, spuntava dal foro perfettamente circolare al centro di un lenzuolo verde che arrivava ben oltre l’ombelico e, più giù, si arrestava alle ginocchia, anch’esse rosa ma dall’epidermide spessa, specialmente sulla rotula. Una focalizzazione di stampo museale che aveva l’effetto opposto: non esaltava l’opera ma sembrava sminuirla, riducendo il gesto dell’artista a poca cosa. O magari era lo stato d’animo apprensivo, imbarazzo e timore si contendevano lo spazio psichico, riflettendosi su quello fisico. Sia quel che sia, ciò che intravedevo era ora minuscolo: ma davvero ho un cazzo così piccolo?

Ero attraversato da questi pensieri mentre due infermiere, alle spalle del medico che impugnava il bisturi, cominciarono a ridacchiare – ecco, lo sapevo: si burlano delle mie dimensioni. Ma forse la mente correva di nuovo troppo, ci sono persone con l'espressione ilare, oppure avevano degli aneddoti buffi tra loro, sicuramente sarà così, è solo un po' di paranoia... No no, ridono propio di me. Bastarde! D’altronde, nemmeno negli spogliatoi, quando al termine della partita si girano le manopole delle docce e compare il Badedas, ero quello con più polpa da mostrare, c’era sempre qualcuno che mi superava in volume e lunghezza. Meglio non fare nomi per non sbugiardare la vanità degli altri.

I dubbi cominciarono però a venirmi molto prima. Nel masturbarci in soffitta, ognuno per suo conto guardando le copertine dell’Espresso, per la prima volta fui messo di fronte al principio di realtà: il mio amico D. l'aveva più grande di me; non di tanto, ma insomma vinceva lui. La scoperta era avvenuta a operazione conclusa, quando ci confrontammo per vedere se quello fuoriuscito era già seme di maschio, oppure un’acquetta schiumosa ancora da bambini. Frequentavamo la prima media e Amanda Lear teneva banco con Tomorrowqualche mala lingua sosteneva che anche lei ce l'avesse, o perlomeno l'avesse avuto.

Molti anni dopo arrivò un altro colpo, la mia fidanzata dell'epoca non fece tanti giri di parole: Lo so cosa vorresti sentirti dire, ma ti racconterei una bugia. Il più dotato tra gli uomi che ho avuto non sei tu. Un marmista di Carrara, là sotto, non puoi immaginarti... Io finsi di essere seccato, ma in realtà non stavo nella pelle dalla contentezza: aveva detto uno, non tutti! Qualcosa di simile avvenne con una prostituta nigeriana. Tu cazzo grande mi disse, dopo esserselo rigirato tra le mani dai candidi palmi, come se fosse il giudizio professionale che, in effetti, era. Grande... beh, non direi: tutt’al più normale mi schermii io. Ho detto grande tagliò corto lei, e poi se lo mise in bocca senza consentirmi di replicare. E grande sia.

Così provai ad acquistare preservativi di taglia XL, ma mi stavano un po’ larghi e tornai a quelli normali. Normale, un aggettivo che ritorna continuamente nella mia vita, la pianura si impone sulle vette, il mare viene navigato per traiettorie orizzontali, manca lo scarto verticale del gabbiano dopo avere ghermito il pesce, uno degli innumerevoli sinonimi con cui viene nominato. Gli altri sono minchia, banana, verga, pisello, fava, proboscide, pirla, mazza, pacco, belin... E si potrebbe continuare quasi a oltranza.

Eppure, dal lettino su cui mi trovavo disteso, di quella normalità avrei fatto volentieri bandiera, per poi sbatterla in faccia alle infermiere che continuavano a ridacchiare. Ma eravamo a una fase delicata dell’intervento, meglio non agitarsi. Il medico intanto continuava a incidere, una per una, le maglie della cerniera dei miei jeans, che aveva incorporato la pellicina del prepuzio. Nel calzarli al risveglio mi ero fatto prendere dalla fretta, adesso lo so perché la chiamano lampo. Per mezz’ora avevo provato a cavarmi di impiccio da solo, ma quando la bilancia tra dolore e vergogna era precipitata verso il primo termine, ero corso a chiedere aiuto a una vicina di casa, che mi aveva accompagnato al pronto soccorso per mezzo della sua R4 color caffelatte. Con un impermeabile della stessa tinta cercavo di camuffare la situazione.

Ecco, a posto disse il medico dopo avere liberato gli ultimi dentini conficcati nella carne, e quale ciliegina sulla torta aggiunse una spennellata di mercurio cromo – oltre a essersi rimpicciolito, ora era anche fucsia. E mi raccomando, faccia attenzione la prossima volta che infila i blue jeans. Sì sì, certo, grazie. Posso rivestirmi dottore? che poi era l’unica a cosa a importarmi davvero. Da quel giorno indosso sempre e solo Levi’s 501. Invece della cerniera, sulla patta sono presenti cinque bottoni di ottone argentato.

2 commenti:

  1. Ma secondo i parametri SEO questo titolo moltiplica la visibilità?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so come ragionino i parametri SEO, ma ottenere visibilità dal titolo è davvero l'ultima delle mie preoccupazioni...😉

      Elimina