È presente in me un pregiudizio duro da sradicare: penso che le persone che mi sono simpatiche debbano avere anche ragione. Certo, il concetto di ragione è ampiamente discrezionale (gli americani l’hanno compreso, e hanno una magistratura elettiva e un diritto ampiamente giurisprudenziale), ma è una bussola preziosa che ci aiuta a orientarci nel mondo, evitando di andare a sbattere.
In politica, ad esempio, il mio pregiudizio funziona
benissimo: Salvini mi è antipatico, e trovo che abbia anche torto. Capezzone
ancora più antipatico, Vannacci, Giuliano Ferrara, la Santanché, questa la top
five delle mie antipatie; ma potrei continuare. Tutta gente che vedo dibattersi
nel torto marcio.
Negli ultimi tempi il pregiudizio ha però cominciato a
scricchiolare. Già con Berlusconi – simpaticissimo, e però quanto al resto… –
qualche dubbio mi era venuto, ma ora con Francesca Albanese è definitivamente
cascato il castello di carte.
Come si fa, mi chiedo ogni volta che Albanese compare
in televisione, ad avere quella supponenza, quel sotuttoio, quell'indice
perennemente alzato? Non la pensi come me, e allora non vali un cazzo. Anzi sai
cosa ti dico: me ne vado! La palla è mia e non si gioca più.
Questa è Francesca Albanese, dai è lì da vedere.
Eppure non ho ancora sentito una sua affermazione con cui non sia almeno un po'
d’accordo. Continuerà a essermi antipatica, intendiamoci, ma devo ringraziarla
per avere estirpato il pregiudizio. Grazie Franci, adesso so finalmente
distinguere le persone dalle loro idee.
Nessun commento:
Posta un commento