Oggi ho fatto un esame un po' delicato in ospedale. In
realtà, a posteriori, niente di che, la devitalizzazione di un molare è molto
peggio. Ma non sono qui per parlare dei miei problemi di salute. La cosa che mi
ha colpito è che tutte le persone che dovevano fare lo stesso esame un po'
delicato erano accompagnate, tutte tranne me. Chi dalla moglie, o dal marito,
altri ancora da un fratello, un figlio, la fidanzata etc. Insomma, ciò che
viene chiamata rete sociale; una delle poche cose di cui l'Italia può andare legittimamente fiera, lo dico senza ironia. Osservando i miei compagni di
sventura seduti a coppie nella sala d'attesa mi sono venute in mente le
tortore. Poi, siccome le metafore richiamano altre metafore, una scena di Palombella
rossa. È ambientata nello spogliatoio di una piscina dove si è appena
svolto un allenamento di pallanuoto, i giovani giocatori vengono accuditi dalle
madri, forse un tantino invadenti, ed è tutto un vorticare di salviette bianche. Un bambino, una mamma che gli asciuga la testa; un
bambino, una mamma che quel giorno non è andata a bere l'aperitivo con le amiche; un bambino, una mamma. Ecco, io penso che una
vita decente preveda la replica di questa scena a oltranza, perlomeno nelle sue
fasi delicate. Non importa l'età e la presenza a pochi metri di una piscina, in
fondo sono ruoli convenzionali: il ruolo del bambino può essere interpretato
anche da un impiegato delle poste con l'hobby della costruzione di vascelli in miniatura, oppure
da una novantenne ancora abile nelle parole crociate, e quello della mamma da
una ballerina bulgara di lap dance. Non importa. Un bambino, una mamma, un
sano, un malato... Tortore. Mentre quando devi fare un esame, un po' delicato, e
non c'è nessuno che ti accompagna, secondo me c'è qualcosa nella tua vita che
non va. E ciò indipendentemente da quello che sarà l'esito del tuo cazzo di
esame, che in effetti era un po' delicato.
a parte la piacevolezza dello scritto, non concordo sul suo contenuto: a un esame "un po' delicato" è meglio accostarsi da soli perchè la "mamma", cioè l'accompagnatrice, è spesso fonte supplementare di ansia.
RispondiEliminamassimolegnani