martedì 16 dicembre 2025

Sonnambulismo (mi ricordo 72)

 


Mi ricordo che per andare all'osteria doveva percorrere tre o forse anche quattro chilometri a piedi, la strada era una statale dove si manteneva sul ciglio. Si trattava di un omino dai capelli rossi e un'età indefinita. All'osteria poi beveva e, nel ripercorrere i tre chilometri, forse quattro, in senso contrario, alle volte si addormentava senza smettere di camminare. Rimaneva in piedi come fanno i cavalli.

Non è chiaro se fosse un caso di sonnambulismo, ma capitava che si ritrovasse al centro della strada, le automobili dovevano frenare bruscamente per non investirlo, oppure sterzare con pari slancio invadendo la corsia opposta. Quando finiva nel cono di luce degli abbaglianti, qualcuno, sulle prime, lo scambiava per un capriolo, di cui i cartelli stradali segnalavano il passaggio. Gli pneumatici stridevano sull’asfalto, i clacson suonavano. Che succede! si chiedeva lui fermandosi e sfregando gli occhi cisposi. Riguadagnato il margine, proseguiva tranquillo nel suo viaggio verso casa.

Compresa la situazione, gli automobilisti più scrupolosi gli offrivano un passaggio. Dai, monta, gli dicevano con quel tono di voce che si usa con i bambini, ma stai più attento la prossima volta. Sì sì rispondeva lui, devo avere bevuto un goccetto, e giunti alla sua abitazione faceva un dono per ringraziare. In genere si trattava di un uovo fresco, è delle mie galline aggiungeva, e lo tirava fuori dalle tasche con la naturalezza del prestigiatore.

C'era chi gettava l'uovo dopo poche centinaia di metri, giù il finestrino e via. Ma i più, presi alla sprovvista, lo riponevano nel cruscotto, dove veniva regolarmente dimenticato. O almeno è quanto è accaduto a me. Passato un mese l'abitacolo aveva il tanfo delle fialette puzzolenti che, nei giorni del Carnevale, si spezzavano sotto il banco degli studenti con i voti più alti in pagella, e poi gli si dava degli scoreggioni.

Ma forse era il modo, ugualmente magico, che l'omino con i capelli rossi aveva trovato per stare più tempo con te. E dirti ancora grazie, mi hai salvato la vita! Se per voi le strade sono un tramite per me sono un sogno. E dunque non sgridarmi se mi troverai di nuovo in bilico sulla mezzeria.

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