lunedì 29 dicembre 2025

Il mare

L'attrice di cui tutti parlano in questi giorni amava molto gli animali, e molto ha fatto per loro. Aveva inoltre simpatie politiche per la Destra estrema, nessuna indulgenza per i gommoni carichi di migranti: fossero stati gattini alla deriva, forse le sue convinzioni avrebbero cominciato a vacillare. E naturalmente era bellissima, questo va da sé. Anche Alain Delon era bellissimo e molto ha fatto per gli animali e pure era di destra.

A me stanno particolarmente a cuore gli animali, ma non sono di destra; nemmeno per uno dei partiti della Sinistra parlamentare, ma questa è un'altra storia. La storia che voglio raccontare ha la forma del simbolo del Tao: bianco e nero si compenetrano, bene male non sono separabili con nettezza.

Attenzione, non sto dicendo che la Destra rappresenta il male e la Sinistra il bene, e in fondo anche l'animalismo  almeno in certe forme estreme  possiede caratteri ambivalenti. Gli idoli, se li smonti come i giocattoli nelle settimane successive al Natale, ti accorgi che non possiedono nulla di glorioso. È la composizione dei materiali a farli rifulgere in vetrina, oltre a un pizzico di malizia da parte del vetrinista.

Molto meno belli di Brigitte Bardot e Alain Delon, probabilmente anche noi ne condividiamo il destino, fatto di compromessi e ambiguità. O per meglio dire: normalità.

Il fatto che ieri sia morta una donna francese normale (il rapporto con il figlio era un altro motivo di sconcerto, e di nuovo si ripropone l'analogia con Alain Delon) non rende meno triste la notizia. In fondo ci vuole un bel sedere e riflettori potenti per costruire un mito. Anche un po' di talento, va'. Il resto sta per definizione negli occhi di chi guarda.

Guardare un essere umano è un esercizio ottico molto più accurato, e non tutto ciò che scorgiamo può piacere. La complessità dell'insieme sfugge alle scorciatoie della sintesi, che in questo caso possiede il volto eroico della semplificazione spettacolare, i tappeti rossi da calcare con sorrisi in forma di rictus, di cui a trentanove anni B.B. si era già stufata. Ma ne guadagna in sfumature, profondità.

Ecco, al di là di un giudizio che non mi compete, Brigitte Bardot sembrava una persona  comunque profonda, come il mare cantato da Lucio Dalla. E nel mare ci stanno i delfini assieme a bottiglie di plastica abbandonate, ampie chiazze di petrolio a imbrattare le ali dei gabbiani. Che poi, meritevolmente, Brigitte Bardot cercava di ripulire.

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