sabato 6 dicembre 2025

Ariani e caimani

Ho appena letto su Facebook un bel post della poetessa Viviana Viviani. Senza dichiararlo esplicitamente, si riferiva al rifiuto di Zerocalcare, seguito da altri scrittori, di partecipare all’annuale manifestazione editoriale Più libri più liberi, in cui è presente lo stand di Passaggio al Bosco, una casa editrice di indubbie simpatie filonaziste.

La tesi di Viviani è la seguente: "dobbiamo metterci in testa che bisogna coesistere anche con le idee che non ci piacciono, almeno finché non si traducono in azioni violente, e decidere di volta in volta se ignorare o contestare."

Il pensiero è ben formulato e del tutto ragionevole, anche nella parte del testo che ho omesso. Ma contiene un implicito: convivere equivale a condividere – condividere in senso spaziale, intendo. Come a dire che il mondo è uno e ci deve essere spazio per tutti, almeno fino a quando non vengano commessi reati. E per inciso ricordo che in Italia è tutt'ora vigente la legge 645 del 20 giugno 1952, dove all'articolo 4 viene sanzionata ogni forma di apologia attiva di fascismo. Quindi la nostalgia viene fatta salva dalla condanna del legislatore.

Bisognerebbe dunque entrare nel merito del catalogo di Passaggio al Bosco, che non conosco, con strumenti giurdici di cui pure difetto. Facciamo dunque come se – come se: attenzione! – ciò che pubblicano sia esente da ogni ipotesi di reato, e torniamo all’equivalenza adombrata nel ragionamento di Viviani: convivere equivale davvero a condividere?

Con un esempio sarà forse più chiaro. Al mondo esistono ventitré specie di coccodrilli, per decine di migliaia di esemplari sparsi tra acque salmastre, paludi costiere, estuari, fiumi, laghi, stagni, acquitrini e perfino qualche piscina hollywoodiana, così da fare un po’ di scena nei cocktail a bordo vasca.

Bene, mi chiedo chi avrebbe voglia di immergersi in una di queste piscine con un coccodrillo... Io no di certo, per quanto non ne contesti la presenza. Certo, mi piacciono di più altri animali, tipo cani, cerbiatti, delfini o pettirossi da combattimento, ma non pretendo che tutti i coccodrilli vengano immediatamente convertiti in borsette. Sono ben disposto a con-vivere con loro, ma non a con-dividerne gli spazi.

Zerocalcare, ma anche Corrado Augias, Michele Serra, Alessandro Barbero e molti altri devono avere fatto lo stesso ragionamento. Accettano, non è importante quanto volentieri, di convivere con una casa editrice filonazista. A patto però di non dover condividere una fiera letteraria. Scelta che a me pare del tutto legittima: i coccodrilli di là, noi di qua. I nazisti a Più libri più liberi, noi a casa a vederci un vecchio film di Billy Wilder.

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