martedì 16 dicembre 2025

Due (mi ricordo 71)

 

Mi ricordo di lui perché prendeva sempre due cose, due cose di tutto. Aveva iniziato con i libri: il primo lo leggeva e l’altro lo riponeva nella libreria, meglio se ancora chiuso dentro al cellophane, accorpando i volumi sulla base di criteri estetici più che funzionali al recupero. Se non sbaglio si trattava del colore della copertina, cosa che faceva somigliare gli scaffali alle sciarpe realizzate unendo gli scampoli di lana. Era poi passato ai profumi, ai vestiti – gli abiti che non indossava mantenevano ovviamente l’etichetta – e infine, quando era aumentata la sua disponibilità economica, anche alle auto e alle fidanzate: con una faceva l’amore e l’altra la portava in giro in automobile; quella che non era chiusa in garage con i sedili ricoperti, così da preservali dalla polvere e dalla corruzione del tempo. Invecchiando iniziò però ad accettare l’idea della transitorietà, per quanto, nel dubbio e con ampio anticipo, preferì acquistare due bare.

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