In questi giorni, avendo pochissimo da
fare, ho cominciato a pedinare il mio linguaggio, cercando tra gli inciampi
verbali delle tracce di me. Una detection che ha portato a un primo indizio,
nel quale costato che le mie esclamazioni si limitano a tre. In ordine di
ricorrenza:
1) accidenti!,
per commentare un fatto ordinario a cui fingo di reagire con stupore, ma in
realtà mi lascia indifferente;
2) cazzo!,
evento realmente inaspettato che mi tocca emotivamente; nel fondo però non mi
scuote, e viene in genere scordato dopo pochissimo tempo;
3) Cristo!, se
il contesto è formale, oppure, lo confesso, una bestemmia digrignata a mezza
bocca, meglio se non mi sente nessuno; ma sempre per esprimere sorpresa e
profondo disappunto per ciò che accade, che sconfina in rabbia non così rapida
a sbollire.
In ogni caso, poca roba, poca davvero (accidenti, anzi cazzo!), che diviene carestia lessicale per chi con le parole ci ha anche campato. Quale proponimento per il futuro – il foglietto che il bambino invia a Gesù con le buone azioni di cui si fa carico, in cambio della Playstation –, ho così deciso di rinverdire il mio guardaroba di esclamazioni e improperi, prendendoli a prestito da persone che ho conosciuto, film, personaggi letterari; insomma un po’ qui e un po’ là. Non stupitevi dunque se nel futuro mi sentirete pronunciare:
corpo di mille
balene! (Braccio di Ferro); per il Mar dei Sargassi! (Braccio di Ferro); per le
anguille delle Antille! (Braccio di Ferro); che mi venga il colpo della strega!
(Strega Salamandra); accipigna! (Tonio Cartonio); per la barba di Giosafatte!
(Tex Willer); corna di centomila diavoli zoppi e guerci! (Tex Willer); satanasso! (Tex Willer); per tutti i tamburi di Darkwood! (Zagor); caramba y
carambita! (Chico); per tutti gli intrugli di mio nonno farmacista! (Chico);
accipuffa! (i Puffi); acciderbolina! (Ned Flanders); non mi sono mica fatto le
fottute elementari per niente! (Chef di Apocalypse Now); per la barba di Odino!
(Thor); per tutto l'oro del Klondike! (Zio Paperone); Giuda ballerino! (Dylan
Dog); shalbat! (Mork); per Toutatis! (Asterix); grunf, gasp, gulp! (Paperino);
merde (Pierre Jacques Étienne Cambronne); merdaccia! (Fantozzi); sangue di Buddha!
(mio nonno Pinin); dio campanile! (mio nonno Cechin); eh la Madooona! (Renato
Pozzetto); zio cantante! (un mio compagno delle elementari); chiappala
chiappala (Max Vinella); ostregheta! (nessuno in particolare, ma mi è sempre
piaciuto); ciao pep! (un mio compagno delle medie); ollapeppa! (mia nonna
Celeste); ifix chen chen! (Gabriel Pontello); pofferbacco! (Gatto Silvestro);
ciumbia! (un panettiere di Milano); oh Madonna benedetta dell'incoroneta di
Foggia cinofila! (Lino Banfi); maremma maiala! (un panettiere di Piombino);
d’ho! (Homer Simpson); porco dighel, porco Diaz, porco zio e simili espressioni
per evitare la bestemmia (andavano per la maggiore all’oratorio di San Rocco);
porca l’oca e perdiana e perdinci! (la maestra Maccarone); caramba che sorpresa! (Raffaella Carrà); miiiii! (il mio amico Michele); oh
my God! (l’attrice di un film porno quando John Holmes si sfila le mutande);
belin! (Fabrizio de Andrè); ehiii… (Arthur Fonzarelli, in arte Fonzie);
allegria! (Mike Bongiorno); dio caro! (le ragazze provenienti dai paesi nei
primi anni ottanta); eh che c'ho scritto Jo Condor?! (Jo Condor); putanghera!
(mia nonna Maria); perdirindindina! (Tino Scotti nel carosello dei confetti
Falqui); stai fresco! (Dante Alighieri); boia del mund leder! (Burilla); ohibò!
(Totò); che mi prendano a calci in culo con i ramponi da ghiaccio se quella non
è la cosa più fottutamente strana che io abbia mai visto! (Bustone).
E ora sorprendetemi pure, ho parole per ribattervi. (Ma ribattere a chi, quando è un mese buono che non incontro nessuno...)
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