giovedì 22 ottobre 2020

Post verità

 


Michela Murgia ha appena dichiarato a Otto e Mezzo che le misure di questo governo sulla pandemia sono da ritenersi soddisfacenti.

A quale titolo, mi chiedo, viene intervistata una scrittrice per avere un'opinione che prevede competenze mediche, statistiche, matematiche, economiche e politiche? Su Facebook siamo buoni tutti, ma perché in un programma che si pretende di informazione?

È come riconoscere – e probabilmente è così – che la cosiddetta post verità è ormai l'unica possibile narrazione; o, per dirla nel linguaggio della Grecia classica, che la doxa si è instaurata in luogo dell'epistéme.

Ma perché, ultima domanda, Lilli Gruber e Michela Murgia vengono pagate per la produzione di immaginario, quando noi scriviamo sui social le nostre minchiate a gratis?

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