Michela Murgia ha appena dichiarato a Otto e Mezzo che le misure di questo governo sulla pandemia sono da ritenersi soddisfacenti.
A quale titolo, mi chiedo, viene intervistata una scrittrice
per avere un'opinione che prevede competenze mediche, statistiche, matematiche,
economiche e politiche? Su Facebook siamo buoni tutti, ma perché in un
programma che si pretende di informazione?
È come riconoscere – e probabilmente è così – che la
cosiddetta post verità è ormai l'unica
possibile narrazione; o, per dirla nel linguaggio della Grecia classica, che
la doxa si è instaurata in luogo dell'epistéme.
Ma perché, ultima domanda, Lilli Gruber e
Michela Murgia vengono pagate per la produzione di immaginario, quando noi
scriviamo sui social le nostre minchiate a gratis?
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