giovedì 16 maggio 2024

Spillo e il pandoro

Pasolini la chiamava mutazione antropologica. Questa non aveva però potuto prefigurarla: la mutazione delle persone poco intelligenti, in dialetto milanese vengono chiamate affettuosamente pirla e sciucarello, o sciosciò, in napoletano. Non che nel frattempo siano rinsavite, ma nel nuovo millennio sono diventate antipatiche.

Si ragiona naturalmente a spanne, qualche coglione tignoso è sempre esistito, ma, di norma, chi era poco dotato intellettualmente possedeva una bonomia di fondo, a renderlo quasi amabile nella sua funzione di parafulmine sociale. Era forse l'effetto di un confronto che vedeva prevalere i capaci, di cui gli altri (the dark side of the brain) erano pienamente consapevoli; dunque tanto scemi non dovevano essere...

Sarà il diradarsi di rapporti umani concreti – non parlo di austeri convegni filosofici, basta un tavolino al Bar Sport su cui giocare a scopone scientifico; aggettivo che è già tutto un programma – sarà l'avvento dei social dove ci si esprime da un podio illusorio, sarà quel che sarà ma le cose sono profondamente mutate: i cretini sono diventati insopportabili.

È perciò una festa per i sensi quando ci si imbatte in uno sciocco, ma nemmeno, un modesto, un semplice vecchia maniera che sa di essere semplice, e si esprime e comporta di conseguenza. Esempio luminosissimo è Spillo Altobelli: un vero fuoriclasse in campo, ma per così dire poco imparato... Quando incontra, nei giorni scorsi, Chiara Ferragni su un volo per Dubai, così le si rivolge: "A me sinceramente il pandoro piace."

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