Pasolini la chiamava mutazione antropologica.
Questa non aveva però potuto prefigurarla: la mutazione delle persone poco
intelligenti, in dialetto milanese vengono chiamate affettuosamente pirla e
sciucarello, o sciosciò, in napoletano. Non che nel frattempo siano rinsavite,
ma nel nuovo millennio sono diventate antipatiche.
Si ragiona naturalmente a spanne, qualche coglione
tignoso è sempre esistito, ma, di norma, chi era poco dotato intellettualmente
possedeva una bonomia di fondo, a renderlo quasi amabile nella sua funzione di
parafulmine sociale. Era forse l'effetto di un confronto che vedeva prevalere i
capaci, di cui gli altri (the dark side of the brain) erano pienamente
consapevoli; dunque tanto scemi non dovevano essere...
Sarà il diradarsi di rapporti umani concreti – non
parlo di austeri convegni filosofici, basta un tavolino al Bar Sport su cui
giocare a scopone scientifico; aggettivo che è già tutto un programma – sarà
l'avvento dei social dove ci si esprime da un podio illusorio, sarà quel che
sarà ma le cose sono profondamente mutate: i cretini sono diventati
insopportabili.
È perciò una festa per i sensi quando ci si
imbatte in uno sciocco, ma nemmeno, un modesto, un semplice vecchia maniera che sa di essere semplice, e si esprime e comporta di conseguenza. Esempio luminosissimo è Spillo
Altobelli: un vero fuoriclasse in campo, ma per così dire poco imparato...
Quando incontra, nei giorni scorsi, Chiara Ferragni su un volo per Dubai, così
le si rivolge: "A me sinceramente il pandoro piace."
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