Sempre più spesso mi capita di guardare ai social come a un cimitero degli elefanti. I giganti grigi, ormai vecchi e sfiniti, ci vanno a morire in solitudine, tra gli scheletri degli antenati. E così le parole che sempre meno ci diciamo nella vita reale: si accasciano, intransitive, in un ultimo acuto, un canto del cigno. Cigni ed elefanti, che curioso ossimoro... Ma a differenza dell'illusione che ridesta Violetta Valéry dal capezzale – "in me rinasce m'agita insolito vigore. Ah io torno a vivere!" –, le nostre parole non si estinguono tra le braccia pietose di Alfredo. Piuttosto in quelle di qualche bracconiere che sa dove trovare le lunghe zanne. Nelle tiepide serate estive, un ciondolo d'avorio fa ancora la sua porca figura.
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