Ieri ho finalmente capito il significato del termine geopolitica, con cui
da un paio di settimane è tanto bello riempirsi la bocca.
Il professor Alessandro Orsini, direttore dell'Osservatorio sulla Sicurezza
Internazionale della LUISS, ospite a Piazza Pulita dichiarava: "Abbiamo
perso, se non ora tra qualche mese. Meglio allora arrenderci subito, ce lo
suggerisce la geopolitica, consegnare l'Ucraina a Putin, prima di causare nuove
vittime."
"Abbiamo chi?" ribatteva, in un ottimo italiano, il giornalista
ucraino Vladislav Maistrouk, in collegamento dal corridoio della sua casa di
Kiev; se arriva un missile sull'edificio, il corridoio pare che sia leggermente
più sicuro.
Quindi continuava: "Lo faccia decidere agli ucraini, se arrendersi
oppure no. Non coniughi i verbi nella prima persona plurale. Lei sta seduto al caldo in un salotto
televisivo. Mandateci le armi, che a fare la guerra ci pensiamo noi."
Da qui la folgorazione, e la comprensione, dopo anni di frustranti studi
sull'argomento, del termine geopolitica. Geopolitica significa fare i
froci con il culo degli altri.
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