D'accordo, succedeva solamente in sogno, in fondo chi non si trasforma in
killer mentre dorme, mi dicevo sbadigliando al risveglio. È normale. Poi uno mi
psicanalista mi disse: “Guarda che non è proprio così, non è normale. In trent'anni che faccio
questo lavoro non ho mai trovato qualcuno come te. Le persone di solito non
ammazzano altre persone, nemmeno quando dormono, parliamone..." E ne parlammo.
Ora è molti anni che ho interrotto le sedute di psicanalisi, chissà se il mio
vecchio analista è ancora vivo, era un uomo piccino che ricordava Perry
Mason. Comunque non l'ho ucciso io, giuro! Con quelle cose ho smesso. Ci ho
dato un taglio. Adesso, quando vado a letto, tiro fuori una corda, ci faccio un
bel nodo e zac; oppure mi lancio dal balcone; ingollo una scatola di pilloline
rosa; lascio aperto il gas e cose così, anche in questo caso il mio inconscio
trova molti modi per soddisfare il suo desiderio profondo: ammazzarmi.
Ma in realtà, in sogno, mentre dormo e ammesso che riesca a dormire, non
sono proprio io a lasciarci le penne; l’impressione è che si tratti del corpo
(identico al mio) e della vita di qualcun altro. La stessa persona che ritrovo
nel letto al risveglio, buongiorno, buongiorno, ci salutiamo freddamente e poi
ognuno per la sua strada, che curiosamente è la stessa.
La notte successiva devo allora ricominciare tutto da capo. In fondo è
normale, mi dico nuovamente: chi non si suicida in sogno? Ma questa volta non
c'è nessun Perry Mason a rispondermi: “Parliamone...”
Io però indagherei sul tuo vecchio analista, il piccoletto masoniano..
RispondiEliminaL'ultima volta che lo vidi dimenticai nel suo studio il cappello. Un atto mancato su cui si potrebbero spendere intere sedute, a settanta euro a botta, no grazie, ho già dato... 😉
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