domenica 11 marzo 2012
Mal d’Africa, un dubbio catastale
Ma perché le persone, quando si incontrano per caso, parlano sempre di vacanze o malattie, con grandi sorrisi o contrizioni? Se provassimo, anche solo per gioco, a invertire i termini del discorso? Se cioè le vacanze fossero l’estrema patologia dell’Occidente, che da se stesso emigra nel continente immaginario della distrazione (un mal d’Africa reificato in esotismo quotidiano, abusivismo edilizio dell’Io). Ma allora, la malattia diventerebbe l’ultima dimora personale – dunque sana, perfino ecologica e a basso impatto ambientale – a cui abbiamo accesso senza mutuo!
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