domenica 19 ottobre 2025

Pregiudizi

È presente in me un pregiudizio duro a morire: penso che le persone che mi sono simpatiche debbano avere anche ragione, e viceversa. Certo, il concetto di ragione è ampiamente discrezionale (gli americani l’hanno compreso, e hanno una magistratura elettiva e un diritto con una forte componente giurisprudenziale), ma è una bussola preziosa che ci aiuta a orientarci nel mondo, evitando di andare a sbattere.

In politica, ad esempio, il mio pregiudizio funziona benissimo: Salvini mi è antipatico, e trovo che abbia anche torto. Capezzone ancora più antipatico, Vannacci, Giuliano Ferrara, la Santanché, questa la top five delle mie antipatie; ma potrei continuare. Tutta gente che vedo sprofondare nelle sabbie mobili del torto marcio.

Negli ultimi tempi il pregiudizio ha però cominciato a scricchiolare. Già con Berlusconi – simpaticissimo, e però quanto al resto… – qualche dubbio mi era venuto, ma ora con Francesca Albanese è definitivamente cascato il castello di carte.

Come si fa, mi chiedo ogni volta che Albanese compare in televisione, ad avere quella supponenza, quel sotuttoio, quell'indice perennemente levato? Non la pensi come me, e allora non vali un cazzo. Anzi sai cosa ti dico: me ne vado! La palla è mia e non si gioca più.

Questa è Francesca Albanese, dai è lì da vedere. Eppure non ho ancora sentito una sua affermazione con cui non sia almeno un po' d’accordo. Continuerà a essermi antipatica, intendiamoci, ma devo ringraziarla per avere estirpato il pregiudizio. Grazie Franci, adesso so finalmente distinguere le persone dalle loro idee.

1 commento:

  1. Però, Francesca Albanese a parte, il tuo non è un vero pregiudizio ma un accostare correttamente la forma alla sostanza: uno che durante un dibattito, picchia i pugni sul tavolo, urla, schiuma rabbia, parla con arroganza, da’ in testa agli altri, sta creando una distorsione dell’idea che difende, l’idea stessa diventa non condivisibile.
    massimolegnani

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